Erasmus: Guida all'uso (Coimbra)
Tra tutte le cose a cui pensare, per lo più piagnucolose, riflessive e autoreferenziali, ho pensato invece di dedicarmi ad un'attività di pubblica utilità. Ovviamente le riflessioni piagnucolose sono solo posticipate di qualche giorno.
Voglio lasciare ai posteri un manuale di istruzioni alla vita Erasmus, in linea con la mia ferma convinzione che Internet sia come il maiale. Non si butta via niente.
Soprattutto in un periodo di scelte Erasmus, in cui orde di giovani timorosi scrutano i siti delle università europee in cerca del loro futuro questo potrebbe essere il modo migliore per dare un'idea di cosa sia quest'esperienza, e cosa sia qui.
I) IL LUOGO, COIMBRA
Perchè scegliere Coimbra? Boh! Perchè non scegliere Coimbra piuttosto. Tutti i portoghesi studiano qua, c'è gente che persino viene da Lisbona e da Porto.
Regola numero 1: NON FIDARSI DI GOOGLE MAP. Per la semplice ragione che Google Map/Earth è in due dimensioni come qualsiasi mappa. Un cm sulla mappa può significare 15 minuti di cammino in discesa e 15 minuti in salita.
La città ha tutti i requisiti per esser tipicamente portoghese: Edifici distrutti, parchi abbandonati, sporcizia per strada, pavimenti scivolosi e prezzi ridicoli.
2) LE PERSONE
Blablabla. GLi stereotipi non esistono, le mezze stagioni ci sono ancora e quando c'era lui non sempre i treni arrivavano in orario. Ciononostante le generalizzazioni funzionano
Italiani: Categoria da evitare sempre e comunque. Per un perverso meccanismo che ho potuto sperimentare personalmente queste esperienze non fanno che aumentare la tendenza a confermare il proprio stereotipo. Per gli italiani accade poi a due livelli, nazionale e regionale. Succede perciò che il napoletano fa l'italiano E il napoletano, il sardo fa il sardo E l'italiano e così via. Si distinguono a distanza di miglia per l'abbigliamento, per il loro essere in gruppo, e per la pessima abitudine di cantare POPPOROPPPO/SIA-MO-CAM-PIO-NI-DEL-MON-DO un po' dappertutto, anche nei luoghi più inopportuni. Parlano discretamente l'inglese e il portoghese, uno spagnolo approssimato/inventato, scarso francese.
Spagnoli: Se sentite un esercito che si aggira per la città sono indubbiamente loro. Fanno ancora più gruppo degli Italiani nel senso che si muovono TUTTI gli spagnoli insieme. Messi insieme potrebbero forse candidarsi con successo alle elezioni amministrative. Sono simpatici, dato indiscutibile. Forse perchè non hanno mai vinto la coppa del mondo.
Parlano uno scarso portoghese( perlopiù le parole in comune con la loro lingua), uno scarsissimo inglese, scarsissimo italiano e un quasi invisibile francese. Capitolo a parte per le minoranze. REGOLA N° 2: La Catalunya NON è Spagna, rivolgersi ai loro abitanti come a) Catalani b) Non spagnoli c) Chemmerdalaspagnavero? d) Spagna che?
Popoli dell'est: Generalmente freddi e distaccati, danno però in genere soddisfaizioni sul lungo periodo. Instaurare un qualche tipo di rapporto amichevole con loro vuol dire avere sciolto il loro ghiaccio. In cima alla lista i Polacchi che si sforzano di parlare portoghese a tutti i costi e vanno in chiesa ( Sì va beh- direte- e allora? Così, mi sembrava un dato interessante ) Ultimi della lista gli slovacchi che non hanno ancora capito a) che sono in Portogallo b) Dov'è il portogallo c) che in Portogallo si parla portoghese. Parlano un ottimo inglese e solo quello probabilmente
Belgi: Come scatenare l'ira funesta di Jerome. Forse il popolo peggiore. Trascurata la parte fiamminga con la quale il solo "Hola" comporta uno sforzo non indifferente, anche il resto del Belgo non gode delle mie simpatie. Succede, ognuno ha i suoi problemi con qualche paese. Io ce l'ho con questo piccolo foruncolo europeo che sforna soggetti di dubbio gusto, anche visivo.
Crucchi/Tedeschi: Troppi, giudizio in stand-by. Tanti e non particolarmente espansivi in genere. Si intravede però nella loro chiusura una carta volontà di espansività. Si sforzano inoltre di parlare portoghese, con risultati a volte grotteschi, ma va premiato il tentativo. A Coimbra dimorano tutti nella stessa casa, un edificio con 20 stanze e un bagno. Non domandate, sono o non sono la locomotiva dell'economia europea?
Brasiliani: Posso dirlo ora che sto per tornare e chi mi deve uccidere per quello che sto per dire sa che l'ho fatto in buona fede. Popolo straordinario. Gentilissimi, espansivi, parlano un portoghese ultra-comprensibile. E poi...le brasiliane! Come spiegare a chi non ha visto? Impossibile. Varrebbe la pena di venire a Coimbra solo per poter capire cosa sto dicendo. Vi lascio nel dubbio, un giorno mi ringrazierete.
3) SENSAZIONI
Prima di partire ognuno mi ha dato la sua versione delle cosiddette FASI. Qualcosa tipo " La prima settimana ti sentirai così, dopo un mese sarà così, dopo 3 mesi....e l'ultima settimana..."
Ovviamente nessuno aveva capito una beata mazza. Vi illustro le vere fase
Fase 1( primi 3 giorni): Dove sono? Cosa faccio? Ma sono ancora vivo? Come mi chiamo?
Fase 2( prima settimana): Fogli, documenti, burocrazia,casa, casa, casa. Devo trovare una casaaaaaaaaa!
Fase 3 (primo mese): Ok, ho una casa. Quante cavolo di persone sto incontrando? A quante persone ho detto il mio nome, mi sono presentato? Non mi ricordo il nome di tutte!!!
Fase 4( Primi 2 mesi): Ehi! Ma io sono da soloa migliaia di km da casa, posso fare tutto quello che voglio! Sarà questo l'Erasmus?
Fase 5(primi 3 mesi): Primi dubbi. Mi starò divertendo abbastanza? E gli altri si staranno divertendo come me? Avrò conosciuto abbastanza persone?
Fase 6(Primi 5 mesi): Cazzo! Fra un mese è finito tutto! Com'è possibile?? Devo fare ancora un sacco di cose...aspettate...andiamo! Facciamo!
Fase 7(Ultimi 10 giorni): Non avevo capito niente. Ma questo continua nel prossimo post
4) LIBERTA' & CO
E' assurdo, ma la cosa più figa dell'Erasmus secondo me è viaggiare. La cosa assurda è che non c'è bisogno dell'Erasmus per farlo. Forse perchè così lo si fa tra amici, con persone diverse da te, in posti lontani. Chi lo sa... Di certo nessuno ti corre dietro, nessuno decide dove devi andare, quando andare.
Idem per tutte le altre attività. Puoi fare corsi, sport, attività varie. Tutte cose che potresti tranquillamente fare in Italia, ma perchè lì non lo fai?
5) RESPONSABILITA' & CO
Imparare a vivere da solo non è una missione così impossibile. E' come stare a casa da soli il weekend, solo per un periodo un po' più lungo. Alcune ulteriori regole da aggiungere alle precedenti:
a) REGOLA N° 4: Lavare e scopare il pavimento della stanza almeno una volta a settimana se la tua finestra ha delle infiltrazioni dalle quali passerebbe anche un ippopotamo. Se manchi al tuo dovere una mattina rischi di svegliarti vedendo sprofondare i piedi in una sorta di foschia che altro non è che la polvere che si è accumulata
b) REGOLA n°5: Lavare sempre e cmq a 30°. O meglio rinfrescare a 30° visto che a questa temperatura i benefici del lavaggio sono pressochè invisibili. Tuttavia non ti incorre in rischi di sorta alcuna come insegna la
REGOLA n°6: Non mischiare i colori sopra i 30°. Blu e azzurro insieme, Rosso e marrone anche. Verde con il blu se non è troppo acceso. Arancione ecc domandarsi perchè si dispone di abbigliamenti di questo colore.
c) REGOLA N° 6: Lavare tutto subito dopo mangiato.
REGOLA N°6/b: Lavare la bistecchiera non più tardi di 5 minuti dopo l'uso per evitare la seguente escalation
da 5 a 10 Minuti dopo: Con un detersivo e una sfregata energica si può ancora rimediare al danno
da 10 a 30 Minuti: Munirsi di spugnetta metallica e raschiare energicamente. Quando vedete del sangue non temete, è solo la vostra mano
da 30 minuti a 2 ore: Fuoco intenso e forno di ghisa è l'unico rimedio possibile per rimuovere lo sporco dalla padella
da 2 ore in poi: Buttare la pentola
d) REGOLA N°7: Lavare il bagno una volta a settimana. Tale stima è calcolata su un bagno di circa 3 mq. Agire proporzionalmente alla rovescia per bagni più piccoli. REGOLA N°8 (grazie alle catalane): Non usare il detersivo dei piatti per lavare il lavandino de bagno. (La spiegazione è qualcosa tipo "Conho, Tio! Uno sgrassa e l'altro disinfetta!!)
REGOLA N°9: Smettere di credere nella burocrazia, e nella sua presunta efficienza. La burocrazia è malvagia e mira alla autodistruzione dell'individuo. Non demoralizzarsi mai. Accettare tutto ciò che viene richiesto sperando di poter contare su un posto di favore nell'aldilà.
mi manca la numero 10, me la immagino qualcosa come
REGOLA N° 10: Venite in Erasmus!
Jerome