meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

domenica, luglio 23, 2006

On the Road: Madrid

I tempi sono decisamente cambiati.

Per la prima volta in vita mia sento il bisogno di tracciare un diario di viaggio. Sara' la Spagna, sara' non so che cosa, sento il bisogno di mettere per iscritto quello che vedo.

Se e' vero che le citta' si valutano dai loro aereoporti non deve stupire che a Malpensa rubino i bagagli e che l'areoporto di Madrid sia veramente veramente figo. 5 minuti dopo l'atterraggio avevo gia' capito che questi spagnoli tempo qualche anno e ci mangiano vivi.

In compenso la cittá è misteriosamente vuota. Pensavamo fosse la movida o altre diaviolerie locali ma qui i negozi sono chiusi ininterrottamente da 30 ore. O aprono la mmatina mentre dormiamo, o aprono al nostro passaggio dandosi dei segnali in codice. Comunque sia, resta il mistero.

La noche madrilena me l'aspettavo piu' scoppiettante. Che ne so, qualcosa del tipo tori liberi di sorrazzare per i vicoli e formose ballerine di tango ad ogni angolo della strada. Niente di tutto questo, ma libero di ricredermi stasera.

Di non trascurabile rilievo la mia compagnia. Regola numero uno dei viaggi con il compagno Bisi e': non andare in vacanza soli con il compagno Bisi. Qualsiasi scelta, decisione, panino, maglietta, vicolo scelto non con il suo consenso sara' irrimediabilmente un errore clamoroso. Anzi mi correggo, sara' siocuramente la scelta peggiore che si potesse prendere. Inoltre per un' inspiegabile ragione, tutto cio' che non va bene nel soggiorno madrileno dipende dalla mia astemia verso la birra. Se c'e' un qualsiasi problema nella rete ferroviaria e' indiscutibilmente colpa mia e del mio non bere la birra, cos¡' come il suo non "potere provarci con le tipe" dipende dalla stessa ragione. (il virgolettato non e' casuale)

Grazie a Dio ancora 24 ore e la nostra compagnia si arricchira' ulteriormente e non avro' piu' bisogno di assecondare ad oltranza le bizzarie del mio compagno di viaggio, mettendo alla prova la mia pazienza da buddista eremita.

Compagno di viaggio a parte la verita' e' un 'altra. Madrid non mi entusiasma, sara' che senza una mappa e /o una guida e' tutto piu' difficile. Forse, ma il mio giudizio si attesta su un 6 e1/2 in una scala di valori che va da 1(Milano, Dublino) a 10 ( Parigi e altre amene localita' di cui ora non ricordo il nome).
Domani Malaga poi tanti chilometri sulla strada a guidare per conto di una compagnia che si articola di una non patentata, una patentata in Argentina ma scaduta e l'uomo piu' figo del globo che pero' si fa scarrozzare per terra iberica. Sara' colpa del mio non bere birra?

Mi scoccia tuttavia lasciare questa citta' senza avere avuto una guida tra le mani. E' come se mi stessi dimenticando di visitare qualcosa di cruciale. Che ne so, come andare a Roma e non vedere il colosseo. A proposito. Il Santiago Bernabeu e' stato visitato solo dall'esterno, l'interno costava 9€ e non ce la siamo sentita, ce ne pentiremo? Forse, ma non intendo finanziare la squadra piu' spocchiosa e antipatica del mondo. Allenata dall'uomo, non sportivamente parlando, piu' ributtante che calpesti il suolo terrestre.

In realta' una cosa mi ha davvero colpito di questi giorni madrileni. Un mendicante per strada, credo focomelico se il significato di questa parola non mi inganna. Ciòe' con le braccia molto piu' corte del normale. Perdipiu' aveva soltanto tre dita per mano, senza i pollici. Era seduto su un angolo di Plaza Mayor che costruiva, a partire da lattine usate, piccoli portaceneri. E lo faceva anche con una cura e un abilita' non indifferente se si pensa che non poteva disporre di un pollice opponibile ( provate a tagliare con le forbici senza utilizzare il pollice e poi ne riparliamo). Beh la cosa che piu' mi ha colpito e' stato la scritta a mano su un foglio giallo fosforescente che ospitava i manufatti: LA VOLIDAD.

Suppongo che significhi la Volonta', ma se cosi' non fosse nella mia mente ha significato quello, ed era un messaggio davvero struggente.

Lascio una citta' che non mi ha aperto veramente il cuore, so che l'Andalusia sapra' fare di meglio

Jerome

3 Comments:

Blogger Compagno di pranzi e cene said...

Non scrivi più dall'italia e scrivi in viaggio. :-D
sei la prima persona che non parla granchè bene di madrid..
la temperatura com'è? qui a milano un forno...
ci si sente alla prossima tappa!!

11:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

come sempre, concordo con te (a parte i giudizi sul povero compagno di viaggio, ma è davvero così lagnoso?): Madrid è brutta e triste quasi quanto Berlino e il Real Madrid è alla stregua della Juve.

la prossima volta fate tappa a Barcellona, l'unica città da 10 e lode (come Roma e più di Parigi). l'entrata al Camp Nou costa meno e lì sovvenzionate Laporta, che sta pure sulle balle a Galliani (pagare quei 4 Euro corrisponde a un atto sovversivo). e ricordati della mia giovane e carinissima cognata :-)

p.s. il tuo mendicante focomelico è un artista a tutto tondo. volidad non esiste nemmeno sul DRAE (il corrispettivo del De Mauro spagnolo), probabilmente è una sua invenzione. usando la fantasia si può tradure con 'volità' o 'volezza'. splendido

12:42 PM  
Blogger Il Pianista said...

Barcellona sarebbe bella come roma e più di Parigi x te? Mi permetto di dissentire e ne modo più assoluto.
E poi che anche Madrid e Berlino (effettivamente la più brutta delle 4 ma in grande fermento) siano brutte e tristi....vorrei capire quale è la tua scala di valori per giudicare le città.

7:32 AM  

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