Non perderti....
Prima o poi doveva succedere, ho aspettato che mi si dicesse questa frase, oggi, per ricominciare a scrivere...
Sono successe talmente tante cose durante la mia assenza che il solo ripercorrerle una per una mi fa passare la voglia di scrivere. Ho capito, un po' confusamente a dir la verità, che anche le cose più importanti e solide a 21 anni possono ancora essere rimesse in discussione.
Per esempio parlare di politica comincia a disgustarmi, almeno qui sul blog. C'è stato un sovraccarico tale che quasi mi nausea, cercherò di parlare d'altro e, se non avrò idee, non scriverò proprio.
Paradossalmente proprio nel momento in cui sono tornato solo non mi sono mai sentito così circondato da persone a impegnato in cose di cui non mi rendo nemmeno conto.
Partirò a Settembre per Coimbra, 9 mesi. Nove mesi. Settembre-Maggio lontano da tutto e da tutti, e la cosa mi lascia indifferente. Aspetto con ansia il momento della presa di coscienza, magari durante una lezione in università, mangiando un panino al bar o aspettando l'autobus. Ma non succede ancora.
Ho creduto a lungo, e forse a torto, che avere le idee chiare nella vita forse il cammino giusto da percorrere. Avere la testa a posto, agire con razionalità, prendere sempre la migliore delle decisioni possibili. Mi accorgo progressivamente del contrario; la vita (siete autorizzati ad andarvene prima di questa fantastica massima) somiglia sempre di più ad una bevanda che può essere sorseggiata così com'è e risultare comunque gradevole, ma se mescolata in continuazione risulta molto più gustosa. Bisogna continuare a mescolare, mescolare, mescolare.
E' vero; ci sono dei momenti in cui si sente il desiderio di qualche punto di riferimento, di qualcosa su cui poter contare sempre. Accade anche nelle relazioni, non è routine tornare a casa e poter contare sul conforto di una persona, avere la certezza di ricevere una telefonata, sempre a quell'ora.
Non è però questo il momento per me, non c'è nulla di male nel poter contare sulla confusione, nell'aspettare senza riporre troppa speranza in quello che essa ti offrirà. E' un modo come un altro di rimettersi sempre in discussione e forse anche di scoprire sfumature nascoste che la vita può offrirci.
Ci sono, e ci saranno, periodi della vita in cui questa scelta non sarà più possibile. Impegni e responsabilità prima o poi si fanno sempre più vincolanti. Ma non ora, ora sono solo degli alibi per non fare ciò che segretamente vorremmo.
" Non perderti" mi ha detto la mia ex prof di Italiano quando ha saputo del mio soggiorno prolungato a Coimbra il prossimo anno e del mio tempo speso in università con il giornale.
E se mi perdo per un po', che male c'è? Ho realizzato solo ora che vivo nei confronti della vita quella fase dell'amore che necessità di trasporto e irrazionalità, che impone di non farsi delle domande lasciandosi come dondolare da quello che succede.
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Jerome
Sono successe talmente tante cose durante la mia assenza che il solo ripercorrerle una per una mi fa passare la voglia di scrivere. Ho capito, un po' confusamente a dir la verità, che anche le cose più importanti e solide a 21 anni possono ancora essere rimesse in discussione.
Per esempio parlare di politica comincia a disgustarmi, almeno qui sul blog. C'è stato un sovraccarico tale che quasi mi nausea, cercherò di parlare d'altro e, se non avrò idee, non scriverò proprio.
Paradossalmente proprio nel momento in cui sono tornato solo non mi sono mai sentito così circondato da persone a impegnato in cose di cui non mi rendo nemmeno conto.
Partirò a Settembre per Coimbra, 9 mesi. Nove mesi. Settembre-Maggio lontano da tutto e da tutti, e la cosa mi lascia indifferente. Aspetto con ansia il momento della presa di coscienza, magari durante una lezione in università, mangiando un panino al bar o aspettando l'autobus. Ma non succede ancora.
Ho creduto a lungo, e forse a torto, che avere le idee chiare nella vita forse il cammino giusto da percorrere. Avere la testa a posto, agire con razionalità, prendere sempre la migliore delle decisioni possibili. Mi accorgo progressivamente del contrario; la vita (siete autorizzati ad andarvene prima di questa fantastica massima) somiglia sempre di più ad una bevanda che può essere sorseggiata così com'è e risultare comunque gradevole, ma se mescolata in continuazione risulta molto più gustosa. Bisogna continuare a mescolare, mescolare, mescolare.
E' vero; ci sono dei momenti in cui si sente il desiderio di qualche punto di riferimento, di qualcosa su cui poter contare sempre. Accade anche nelle relazioni, non è routine tornare a casa e poter contare sul conforto di una persona, avere la certezza di ricevere una telefonata, sempre a quell'ora.
Non è però questo il momento per me, non c'è nulla di male nel poter contare sulla confusione, nell'aspettare senza riporre troppa speranza in quello che essa ti offrirà. E' un modo come un altro di rimettersi sempre in discussione e forse anche di scoprire sfumature nascoste che la vita può offrirci.
Ci sono, e ci saranno, periodi della vita in cui questa scelta non sarà più possibile. Impegni e responsabilità prima o poi si fanno sempre più vincolanti. Ma non ora, ora sono solo degli alibi per non fare ciò che segretamente vorremmo.
" Non perderti" mi ha detto la mia ex prof di Italiano quando ha saputo del mio soggiorno prolungato a Coimbra il prossimo anno e del mio tempo speso in università con il giornale.
E se mi perdo per un po', che male c'è? Ho realizzato solo ora che vivo nei confronti della vita quella fase dell'amore che necessità di trasporto e irrazionalità, che impone di non farsi delle domande lasciandosi come dondolare da quello che succede.
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Jerome
6 Comments:
So benissimo come ti senti, probabilmente è una cosa normale a 21 anni. Quale migliore età per sentirsi così se non quando hai tutta la vita davanti a te?
innanzitutto bentornato!!! anche se noi di chiaccherate anche senza blog negli ultimi tempi ne abbiamo fatte abbondantemente.
Come sai, e come dici sempre, io non sono la persona giusta per dire dopo questo post: "Si è vero, hai ragione". Tu mi dici sempre che sono troppo razionale, che non vado fuori dagli schemi...insomma che sono vecchio :-D e direi che è anche vero. su certe cose che hai detto sono d'accordo, intediamoci, ma non su tutte.
I 9 mesi via saranno tanti, ti faranno capire molte cose su ciò che lasci a fine agosto e su ciò che vorrai ritrovare a maggio (oltre allo scudetto dell'Inter immagino).
Spero che compagno di merende, in arte Lo Zio, sia una delle cose che vorrai ritrovare, anche se lo vedrai prima di maggio perchè verrà in gita a coimbra.
Compagno Lenin,
non dubitavo di poter contare su di te. Nonostante la nebbia un paio di cose ancora ce le ho chiare.
Tra queste la (im)possibilità che l'Inter vinca lo scudetto è sicuramente una delle più significative.
Jerome
Jerome, spakka tutto e non ti ingessare a 20 anni: così quando avrai i miei anni - arrivano così in fretta che nemmeno te ne accorgi - non passerai il tempo a menartela sul passato.
Goditela!
Compagno Kamenev, se tu sei vecchio, io che devo dire?
Io vecchio ci sono nato! E a quasi 40 anni, eh eh eh, mi sarebbe salutare solo una pietosa....eutanasia.
ti dico con il cuore bentornato, e buona fortuna per il tuo soggiorno in portogallo.
A vent'anni sono normali dubbi e incertezze ed è necessario affrontarle con lo slancio e un minimo di voglia di rischiare che credo non ti manchi. Ti assicuro che con il tempo cambierà il modo di vedere la vita ma questi sono i normali passi da affrontare uno alla volta. C'è tutta una vita davanti, quindi goditi questo periodo, con tutto l'arricchimento umano che porterà in te, tenendo ben presente i valori ed i punti di riferimento che mai devono mancare.
coraggio, noi ti saremo sempre vicini, anche nei nove mesi di assenza.
...e continua a scrivere che fa bene al cuore ed alla mente.
non puoi immaginare quanto sono felice di rileggerti, bentornato!
per quanto riguarda il periodo un po' così che stai attraversando, non mi sento in grado di poterti dire nulla, visto che non ti conosco personalmente.
ma credo che il soggiorno a Coimbra venga proprio nel momento giusto. te lo dice una sostenitrice ad oltranza dell'Erasmus (grazie al quale ho conosciuto mio marito :-) ).
partii anche io la bellezza di 13 anni fa per la Germania, con un bel fardello di tristezza sulle spalle (se vuoi, ti racconto in privato), mentre tutti mi sconsigliavano di farlo. mi dicevano che la lontananza da casa mi avrebbe solo fatto del male e avrebbe fatto crescere la voragine dentro di me.
invece il mondo nuovo, le nuove amicizie, l'ambiente culturalmente e socialmente diverso mi hanno fatto ritrovare il sorriso e l'ironia (pure un po' bastarda, lo ammetto) che mi caratterizzavano e ancora mi caratterizzano.
parti, parti, parti e torna sereno.
tanto lo scudetto non lo vinciamo nemmeno quest'anno. e se proprio dovessimo vincerlo (la legge di Murphy è un topos interista), giuro che ti registro tutte le partite e te le faccio vedere l'anno dopo, una per ogni domenica.
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