Jerome sostiene Romano
Lo fanno tutti, l'ha fatto persino il Corriere e allora mi sono detto: Perchè non lo posso fare anch'io?
Io voterò l'Ulivo
CORIFEO
E chi cazzo se ne frega!!
Giusto, anche il corifeo ha le sue ragioni. Ma il post non riguarda ciò. O meglio, dopo aver sdoganato Tonino voglio sdoganare anche lui: Il Mortadella.
Premessa:
Romano Prodi non piace a nessuno, non è bello, non è simpatico, non è accattivante, la sua stessa politica non è certo carica di "appeal".
Detto ciò oggi ho visto l'intervista con l'Annunziata, tutt'altro che inginocchiata, almeno nella prima parte, e ho dato definitivamente il mio assenso al voto verso il ramoscello.
C'è un punto fondamentale. I manifesti. Quelli di Prodi sono brutti e quelli di Silvio sono obiettivamente + forti. Ma proprio questo fa pensare a molte cose.
Il vero dramma di questi 5 anni di Silvio non sono state le corna, i parrucchini, i bambini bolliti e nemmeno la legge Biagi e l'umanissima Bossi/Fini. Esiste in Europa e in tutto il mondo una cosa chiamata alternanza, è ragionevole che un governo di centrodestra applichi politiche di centrodestra come rendere + flessibile il mondo del lavoro e regolare fortemente l'immmigrazione.
Ma il vero elemento inaccettabile di questi 5 anni è stato qualcosa che va al di là delle differenze ideologiche: Il rispetto delle istituzioni. Un presidente del Consiglio che spara a zero sulla magistratura, sulla Corte Costituzionale e persino su tribunali amministrativi come il Consiglio di Stato. Un Presidente che ha trasformato la politica in una burla non solo è grave per il fatto in se, ma soprattutto perchè ha ribaltato completamente molte prospettive.
Vi faccio un esempio
L'Annunziata ha rivolto oggi a Prodi una domanda del tipo: ci riassuma in 5 punti la politica che vuole fare per il ceto medio.
Ora Berlusconi avrebbe certamente tirato fuori 5 bei slogan, delle frasi forti. Romano ha risposto semplicemente che non dev'essere automatico che un politico tiri fuori una risposta in slogan, in 5 punti, in 5 frasi d'effetto. "Chi se ne importa -dice lui- se poi non rispetto nulla di quello che ho detto molto efficacemente, l'importante è davvero trovare 5 slogan?"
Questa posizione dal punto di vista mediatico vale pochissimo, ed anzi ci siamo talmente abituati a questo modo di fare politica che una risposta del genere ci sembra debole. E questo è grave.
Questa differenza di approccio di fondo per me si traduce in una parola: Serietà, non a caso l'unico slogan della campagna Prodi. Non 10.000 manifesti diversi con messaggi sempre diversi, ma solo uno, la serietà.
Sembra una banalità, è vero, ma il percepire ciò è un limite nostro. Perchè quello che in Italia deve tornare è prima di tutto il rispetto per lo Stato e per la legge, poi anche un nuovo orientamento politico.
Perciò rivalutiamo quest'uomo, che non parlerà bene come Bertinotti, non sarà simpatico come Silvio, bello come ciccio Rutelli e Casini e immenso come Piero. Ma è tutto ciò che serve per essere un ottimo Presidente del Consiglio.
Mio nonno mi ha sempre raccontato una storiella che calza perfettamente a questa storia. Quando andava a vedere l'Inter c'era un criterio molto efficace per valutare al termine della partita l'operato dell'arbitro. Se al termine della partita si fosse ricordato se l'arbitro era pelato o no voleva dire che l'arbitro aveva arbitrato male, perchè significava che aveva avuto modo di guardarlo durante la partita, per insultarlo immagino. Se invece avesse arbitrato bene sarebbe stato in un certo senso "invisibile".
Penso che questa storia valga anche per la politica, il migliore politico è quello che ha meno bisogno di trovare il modo di piacere alla gente, e su questo Prodi è infallibile.
Jerome
Io voterò l'Ulivo
CORIFEO
E chi cazzo se ne frega!!
Giusto, anche il corifeo ha le sue ragioni. Ma il post non riguarda ciò. O meglio, dopo aver sdoganato Tonino voglio sdoganare anche lui: Il Mortadella.
Premessa:
Romano Prodi non piace a nessuno, non è bello, non è simpatico, non è accattivante, la sua stessa politica non è certo carica di "appeal".
Detto ciò oggi ho visto l'intervista con l'Annunziata, tutt'altro che inginocchiata, almeno nella prima parte, e ho dato definitivamente il mio assenso al voto verso il ramoscello.
C'è un punto fondamentale. I manifesti. Quelli di Prodi sono brutti e quelli di Silvio sono obiettivamente + forti. Ma proprio questo fa pensare a molte cose.
Il vero dramma di questi 5 anni di Silvio non sono state le corna, i parrucchini, i bambini bolliti e nemmeno la legge Biagi e l'umanissima Bossi/Fini. Esiste in Europa e in tutto il mondo una cosa chiamata alternanza, è ragionevole che un governo di centrodestra applichi politiche di centrodestra come rendere + flessibile il mondo del lavoro e regolare fortemente l'immmigrazione.
Ma il vero elemento inaccettabile di questi 5 anni è stato qualcosa che va al di là delle differenze ideologiche: Il rispetto delle istituzioni. Un presidente del Consiglio che spara a zero sulla magistratura, sulla Corte Costituzionale e persino su tribunali amministrativi come il Consiglio di Stato. Un Presidente che ha trasformato la politica in una burla non solo è grave per il fatto in se, ma soprattutto perchè ha ribaltato completamente molte prospettive.
Vi faccio un esempio
L'Annunziata ha rivolto oggi a Prodi una domanda del tipo: ci riassuma in 5 punti la politica che vuole fare per il ceto medio.
Ora Berlusconi avrebbe certamente tirato fuori 5 bei slogan, delle frasi forti. Romano ha risposto semplicemente che non dev'essere automatico che un politico tiri fuori una risposta in slogan, in 5 punti, in 5 frasi d'effetto. "Chi se ne importa -dice lui- se poi non rispetto nulla di quello che ho detto molto efficacemente, l'importante è davvero trovare 5 slogan?"
Questa posizione dal punto di vista mediatico vale pochissimo, ed anzi ci siamo talmente abituati a questo modo di fare politica che una risposta del genere ci sembra debole. E questo è grave.
Questa differenza di approccio di fondo per me si traduce in una parola: Serietà, non a caso l'unico slogan della campagna Prodi. Non 10.000 manifesti diversi con messaggi sempre diversi, ma solo uno, la serietà.
Sembra una banalità, è vero, ma il percepire ciò è un limite nostro. Perchè quello che in Italia deve tornare è prima di tutto il rispetto per lo Stato e per la legge, poi anche un nuovo orientamento politico.
Perciò rivalutiamo quest'uomo, che non parlerà bene come Bertinotti, non sarà simpatico come Silvio, bello come ciccio Rutelli e Casini e immenso come Piero. Ma è tutto ciò che serve per essere un ottimo Presidente del Consiglio.
Mio nonno mi ha sempre raccontato una storiella che calza perfettamente a questa storia. Quando andava a vedere l'Inter c'era un criterio molto efficace per valutare al termine della partita l'operato dell'arbitro. Se al termine della partita si fosse ricordato se l'arbitro era pelato o no voleva dire che l'arbitro aveva arbitrato male, perchè significava che aveva avuto modo di guardarlo durante la partita, per insultarlo immagino. Se invece avesse arbitrato bene sarebbe stato in un certo senso "invisibile".
Penso che questa storia valga anche per la politica, il migliore politico è quello che ha meno bisogno di trovare il modo di piacere alla gente, e su questo Prodi è infallibile.
Jerome
12 Comments:
Si jerome, hai ragione...però.
Sono il solito bolso bastian contario, che non riesce a vedere le cose "senza se e senza ma"; è per questo che dico "però".
"Però" la tattica prodiana potrebbe non far perdere berlusca: all'inizio della campagna elettorale, l'unione aveva 4-5 punti % sulla dx. Ora sento inquietantemente parlare di possibile pareggio: è evidente che la campagna di basso profilo del professore non sta portando grandi risultati....
Spero solo in bene; la mia dichiarazione di voto è pdci alla camera (l'ulivo è troppo commisto con la vecchia dc....) e ds al senato: facendo la media tra queste due formazioni politiche, viene fuori l'idea di un partito analogo al vecchio psiup o, se vogliamo, alla sinistra del psi pre-craxiano. Che poi potrebbe essere paragonabile all'attuale correntone ds.
E' fin troppo ovvio che moralmente il comportamento di prodi è molto più ragionevole degli slogan populisti e menzogneri del nano di arcore. Però dal punto di vista elettorale è stata seguita questa strada del basso profilo, facendo di necessità virtù, non potendo contrastare l'ondata di piena dell'oratoria berlusconiana, che ha furbescamente reso queste elezioni come un referendum pro o contro di lui. Temo che in Italia la tattica moderata della sinistra non paghi e se vinceremo, come io credo, sarà perchè il vantaggio era già in partenza netto e,come sostengo sempre, il governo Berusconi è talmente impresentabile che senza fare la campagna eletrtrorale, in un paese serio, prodi vincerebbe comunque.
Comunicazione di servizio:
Mercoledi ore 19.30 in piazza duomo comizio di chiusura dell'Ulivo con Fassino e Letta (era uno dei tuoi preferito no?)
Se interessa possiamo sentirci e doppiare poi con il comizio di venerdi del fausto.
Pienamente d'accordo con tutti voi, però bisogna anche dire una cosa. Prodi è molto bravo ad esporsi poco, x ora sembra mettere d'accordo tutti, ha fatto una campagna di basso profilo, però non deve dimenticare di essere il candidato di sinistra e non solo di centro-sinistra. Ogni tanto provare a sbilanciarsi un attimo di più non farebbe male e lo renderebbe un pelo più simpatico a coloro che comunque gli daranno il voto.
Lasciando da parte il giudizio estetico su Prodi, che evidentemente non frequenta chirurghi estetici, vorrei puntualizzare alcune cose.
Partendo dal presupposto che i programmi dei due grandi schieramenti non differiscono nella sostanza di molti propositi, perchè anche la sinistra si appiattirà giocoforza ai diktak confindustriali sulla flessibilità del lavoro, condivido la tua opinione della mancanza di rispetto delle destre tanto per le istituzioni dello Stato quanto per i cittadini italiani.
Inoltre, la serietà di Prodi è dimostrata indiscutibilmente per assioma se paragonata all'etica complessiva del suo antagonista.
Sulla simpatia di Berlusconi si può discutere, ricordando certe sue battute infelici sul sesso femminile che in certi paesi europei, di avanzata sensibilità sociale, sarebbero catechizzate a dovere.
Sull'immensità di Fassino ho seri dubbi: non considero Fassino molto intelligente, soprattutto perchè non è mai in grado di cogliere con acutezza ciò che gli accade intorno oppure ciò che gli viene detto. Basta guardarlo quando risponde alle domande dei suoi interlocutori, sempre stizzito, supponente e scarsamente recettivo.
Sarà che sono stato abituato ad ascoltare personalità di ben altro spessore culturale che parlavano bene anche alla "gente della strada", esprimendo concetti e contenuti molto più alti: Fassino risponde, male e in modo poco convincente, sempre sul personale e mai sul particolare. Ricordo ancora bene la sua sclerata senza senso a Porta a Porta dopo le Elezioni Europee: una volta tanto prendo le difese di Vespa che, in quella occasione, non aveva detto nulla di molto diverso dalla realtà del momento sui risultati elettorali freschi.
Sul listone dell'Ulivo, accozzaglia di personaggi che poco dovrebbero condividere con certi cattolici reazionari, ho una posizione molto netta: non concepisco che si possano conciliare certe imprescindibili posizioni libertarie "di sinistra" sull'allargamento dei diritti, che non contemplano mai la restrizione dei diritti preesistenti come i vescovi vorrebbero far credere, con certi candidati da sacrestia in quota Opus Dei come Paola Binetti, rottame obsoleto della Controriforma, presenti nella Margherita.
Il politico dovrebbe piacere solo per le istanze progettuali che porta avanti; Prodi mi piace perchè i suoi progetti sono più allettanti di quelli del suo avversario con lifting.
Come parecchi amici già sanno ormai da tre settimane, voterò Rifondazione alla Camera e Lista di Pietro al Senato, perchè ha candidato Franca Rame come capolista: ho trovato lodevole, e degna della premiazione con il mio voto, l'idea di Di Pietro di candidare, al primo posto della lista, Franca Rame, personaggio della società civile di grande e nobilitante spessore culturale fuori dal gioco delle tessere di partito.
Speriamo in bene.
Concordo...Allora che vinca il migliore! Su Fassino: soyuz 1968, mi spaice ma anche io lo ritengo immenso...
sì, possiamo anche turarci il naso e votare Prodi (io in realtà sono indecisa tra Pecoraro Scanio, Diliberto e Bertnotti, tutti candidati nella mia circoscrizione), ma in realtà aspettiamo a gloria che ti candidi tu, Jerome. :-)
Leggendo i vostri commenti mi viene da pensare...se ai tempi Montanelli invitava a votare Dc "turandosi il naso", l'atteggiamento di alcuni, molti, moltissimi (tutti?) nell'Unione è di votare Prodi non con il naso tappato, ma con una tuta termoisolante con tanto di scafandro in acciaio inossidabile.
Forse la presenza un po' anomala di Prodi a capo di una coalizione di centro-sinistra è una sorta di contrappeso hegeliano necessario per l'eliminazione di Super-silvio.
Anzi, senza forse, è così. Un po' come tutte le alleanze che nascono attorno ad un nemico e che venuto meno questo entrano irrimediabilmente in crisi. (Marzia un giorno capirai il perchè di questa frase...)
Paradossalmente perciò la permanenza di Prodi in un'eventuale governo sarà vincolata proprio alla presenza del suo nemico all'opposizione, destino beffardo.
Oggi mentre guardavo il dibattito mi domandavo: " ma quanto sono realmente convinto di quello che dice Prodi e quanto invece sono soltanto suggestionato?" Ovvero so già di essere d'accordo prima che dica qualsiasi cosa...
E questo è grave.
Jerome
Jerome le tue osservazioni sono assolutamente lucide: Prodi quando finge non è Prodi, sembra un altro, Berlusconi quando finge è sempre Berlusconi, pertanto è evidente che Berlusconi sappia suggestionare con più efficacia.
Se il nemico viene a mancare i blocchi unitari si sfaldano: la Democrazia Cristiana si è disaggregrata nel momento in cui il muro di Berlino è crollato.
Eppoi è difficile, per chi si dice di sinistra, accettare "de facto" come giuste le istanze di certi refusi della storia come Paola Binetti (candidata numero 2 -numero 2 dico!!- della Margherita lista del Senato per la Lombardia).
Mi capita spesso di sentire: "voto Prodi perchè non ne posso più di Berlusconi", purtroppo la maggior parte degli elettori vota le persone non i programmi. siamo un popolo di pecore, si segue il pensiero comune, di pecore nere che si interessano di politica ce ne sono poche...
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