meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

lunedì, febbraio 27, 2006

La Felicità è come l'Energia

Va bene, lo ammetto, sono affezionato al primo principio della termodinamica e me ne servo spesso, rielaborandolo. Oggi però ci ho pensato più che gli altri giorni.

La felicità è come l'Energia, non si crea e non si distrugge ma si sposta.

In realtà più che un'affermazione sarebbe una domanda, non ne sono infatti realmente convinto.

La nostra felicità passa per l'infelicità degli altri? Voi cosa ne pensate?

In un mondo ideale quindi se nessuno fosse triste nessuno sarebbe felice. Questa teoria è imperfetta. Poniamo che il mondo sia costituito soltanto da due individui, chiusi in una stanza buia, ma senza muri(la stanza è infinita). Poniamo che alla lunga lo stare in piedi possa stancare, e così anche lo stare seduti o sdraiati. Certamente appoggiandosi schiena contro schiena entrambi trarrebbero beneficio senza per questo influenzare negativamente nessun altro.

Ciò nonostante smentisco ulteriormente la mia smentita. Stamattina ad esempio la strada era deserta e ci avrò messo un attimo ad arrivare in Università. Cosa vuol dire? Che magari un'ora prima o un'ora dopo il traffico sarebbe stato sicuramente più congestionato e qualcuno oggi sta maledicendo la sua giornata per il fatto di essere arrivato tardi al lavoro proprio per colpa di ciò.

Oggi ad esempio quando sono tornato a casa ero di ottimo umore, del tipo che in sottofondo ci stava benissimo " Raindrops keeps falling on my feet...", mio padre era incazzato perchè la sua giornata di lavoro doveva essere stata devastante e mia madre....è il motivo per cui ora sto scrivendo tutto questo.

Mia madre era una sorta di ago della bilancia, come quando metti due pesi pressochè identici sui due piatti. L'ago prima va da una parte, poi dall'altra, poi ancora dalla parte opposta....e si stabilizza. Aveva appena avuto un colloquio di lavoro indecisa se accettare o meno, io ero entusiasta della cosa ( allora non è vero che questa società non ha più bisogno dei cinquantenni) mio padre per nulla ( Lavoro fino alle 8 di sera e niente + sabato mattina libero)

A dir la verità non ho capito chi l'abbia spuntata, mia madre si aggira tutt'ora pensierosa per la casa. Credo che la mia energia positiva e quella negativa di mio padre, siano compensate nel peggior modo possibile. Ovvero un'ulteriore confusione.

In compenso ho realizzato ancora una volta che questa società deve cambiare, con o senza Prodi( meglio con). Perchè a questo colloquio hanno proposto a mia madre un posto decisamente non esaltante, a tempo talmente determinato che non le hanno detto nemmeno per quanto tempo, senza comunicare niente riguardo il futuro stipendio, senza nessun tipo di tutela sindacale e postilla fantastica il tipo le ha detto: "Ci risponda entro venerdì visto che abbiamo diversi candidati che richiedono questo posto, come per dire o accetti a queste condizioni o ti attacchi. (il primo che pensa "Sveglia Jerome! Questo è il mondo" si prende una carica di mazzate dal sottoscritto)

Questo è il mondo? Male. Perchè grazie a Dio mio padre lavora e siamo nella possibilità di scegliere con serenità e tranquillita se accettare o meno questo posto, ma una donna o una famiglia in condizioni più difficili delle nostre si troverebbe a dover accettare ad ogni costo qualsiasi proposta gli venisse fatta ( d'altra parte ci sono " diversi altri candidati....")

Lo scriverò nel prossimo editoriale. Questo è il mondo? Bellammerda! E' difficile cambiare il mondo? Benissimo, se poi non si fa niente è ancora più difficile. L'idea di flessibilità proposta dall'Unione è solo meno peggio della Legge Biagi, sarà comunque sempre meglio di com'è ora e se ancora non andrà bene si migliorerà di nuovo.

Questo mio riformismo oltranzista nauseerà alcuni di voi, lo so, ma non vi nausea di più come è la situazione oggi giorno?

Riformismo al cubo...

Jerome

7 Comments:

Blogger SOYUZ1968 said...

Una donna che non ha voglia di lavorare fuori casa è una donna che, alla fine, si inaridisce; un uomo che si rifiuta di lavorare in casa, per aiutare la propria moglie nella conduzione delle "Res Familiae", è un'ameba ancora legata agli obsolescenti schematismi di un mondo che dovrebbe essere morto e sepolto già da parecchi decenni.

Che poi la donna non riesca facilmente ad ottenere un'occupazione è un doloroso discorso, in un paese dove l'occupazione femminile non è supportata da una reale situazione di pari opportunità.

In una coppia, se entrambe le parti hanno una propria sfera professionale da coltivare al di fuori delle mura domestiche, si possono più facilmente trovare motivi indipendenti nuovi da condividere insieme, didatticamente sempre importanti nella dialettica di coppia.

Mia madre ha 69 anni e, per sua fortuna e per la sua sanità mentale, ha un'occupazione al di fuori della mura domestiche che le consente di vivere la sua terza età in modo attivo e neurologicamente stimolante: il guadagno non è granchè ma gli altri benefici indotti sono certamente indiscutibili.....

12:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

Beh se il lavoro di tua madre non è necessario al bilancio familiare io, se fossi suo figlio, le consiglierei di osservare non la retribuzione ma la qualità del posto che le è stato offerto.
In pratica dovrebbe chiedersi se quel lavoro le piace e se vale la pena impiegarci del tempo (o se il fatto fa incazzare tuo padre e basta), ecc.

Tuttavia a 50 anni è difficile trovare un qualsiasi impiego (aldilà dei problemi psico-politico-sociologici vari)e se si sente in grado di incominciare di nuovo perchè impedirglielo? Anche solo per provare...

Sono anch'io dell'avviso che fermarsi a mente ancora lucida non fa altro che scatenare una serie di conseguenze psico-fisiche negative ( restare attivi rallenta l'invecchiamento meglio delle creme Nivea antietà!)

Non resta che augurare Buona Fortuna a tua madre!

2:45 AM  
Blogger Il Pianista said...

Sicuramente tua madre prenderà la decisione migliore.
La triste realtà del mondo del lavoro à sotto gli occhi di tutti e coinvolge tutti. Donne, uomini, giovani,meno giovani(se hai più di 30 anni per il mondo del lavoro sei vecchio) laureati e non.
Tutti costretti a mangiare la minestra, con le aziende in pieno controllo della situazione. Che schifo di mondo.

8:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io, se potessi, andrei in pensione domani. Altro che realizzarsi nel lavoro!

10:35 PM  
Blogger Compagno di pranzi e cene said...

se io fossi tua madre non accetterei il posto, secondo me certi sacrifici è meglio farli o se è necessario o se si è giovani, perchè basare la propria vita sul lavoro a 45/50 anni? poi ovviamente la decisione spetta a lei, che si conosce e saprà prendere senz altro la via migliore per se stessa

2:26 PM  
Blogger Il Pianista said...

bravo bolso, la pensione è anche il mio primo traguardo. Peccato che sia un tantino lontana.

6:02 PM  
Blogger Jerome said...

Spero che mia madre non legga mai questo blog, questo post è diventato più che altro un sondaggio pro/contro il lavoro di mia madre...forse era una notizia da tenere riservata :)

Va beh, dovesse accadere ne approfitto, CIAO MAMMA!

Jerome

12:01 AM  

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