Dicembre....
Quanti post scritti e non pubblicati in questo mese....
Si può dire che alcune cose nel frattemnpo sembrino non essere mutate. Ad esempio sono ancora malato, ma per ragioni diverse. Niente più bagni oceanici ma splendidi posti visitati.
Oggi è una giornata che nel mio calendario non esisterà. Mi sono svegliato alle 17.22, finalmente senza grandi senza di colpa perchè è vacanza più o meno dappertutto e non c'era nessuno che faticava intensamente mentre io ero ancora nella prima fase del mio sonno.
Tanta stanchezza è per lo più determinata dalla giornata precedente, primo giorno di vero studio in 3 mesi coimbresi. Evidentemente non ero abituato.
Accadono cose strane. Ieri ho distrutto un ombrello in modo violento, saltandoci sopra ripetutamente. Non mi riconosco. E' colpa die cinesi. Maledetti cinesi. Io non compro MAI ombrelli.
Ora visto che qui la pioggia ricorre un po' come il giorno e la notte, ho dovuto cedere comprandone uno e devo ammettere che le prime ore mi sono anche trovato molto a mio agio. Che grande invenzione...
Poi la solita tempesta notturna e il mio ombrello si è letteralmente piegato in due. Maledetti cinesi.
Cosa succede a Coimbra? Poconiente direi, ecco la ragione profetica della scelta del titolo di questo blog.
Forse sto buttando via il mio tempo, sono ossessionato da questa considerazione. Dormo tanto, studio poco ed esco tanto. Il mio Erasmus si riassume essenzialmente in questo trinomio
Quando oggi mi sono svegliato, senza sensi di colpa, e aprendo la finbestra ho visto che era già buio mi sono reso conto che qualcosa forse non va.
La cosa che più mi lascia perplesso è che mentre qui il tempo sembra cristallizzarsi, quasi che i giorni ricominciassero ogni volta come quel film con Bill Murray, il mondo va avanti. E' già Dicembre, e fra una settimana sarò già a Milano a festeggiare il Natale. Soltanto pochi post fa scrivevo dalla mia lugubre residenza universitaria il mio primo resoconto.
Chissà cosa voleva dire la mia ex-prof di Italiano quando mi aveva detto "Non perderti..." . Forse aveva capito tutto, e questo soggiorno coimbrese sta materiaizzando quella sinistra profezia.
C'è di buono chr ho visto luoghi che forse mai più rivederò, come Cabo da Roca, il punto più a Ovest d'Europa. Il più vicino al "Nuovo Mondo"
Uno di quei posti da mozzare lettarlmente il fiato, quelli la cui immagine non svanirà mai dai tuoi ricordi.
Posti del genere ti fanno veramente sentire lontano. Fanno sentire lontano Milano, l'Italia persino Coimbra. Non vi è mai capitato di pensare in certi luoghi: " Ma se rimango qua, quanto tempo impiegheranno per trovarmi?" Tipo ai piedi di quella roccia che si vede nella foto.
Forse mi immaginavo l'Erasmus un po' come Cabo da Roca, lontano. Coimbra invece è vicina, molto più vicina di quanto le distanze facciano sembrare. O almeno coglie il peggio della distanza, i chilometri fisici che mi separano da tutto ciò che mi manca dell'Italia, e il peggio della vicinanza, sentirsi in Italia anche in Portogallo.
Ha ripreso a piovere, per l'ennesima volta. E' diventato quasi una sorta di rumore di fondo coimbrese.
Vado, stasera mi aspetta una cena per 13 persone in una cucina di circa 10 m/q.
Qualche idea? ( Matematici o Ingegneri civili cercasi...)
Jerome
Si può dire che alcune cose nel frattemnpo sembrino non essere mutate. Ad esempio sono ancora malato, ma per ragioni diverse. Niente più bagni oceanici ma splendidi posti visitati.
Oggi è una giornata che nel mio calendario non esisterà. Mi sono svegliato alle 17.22, finalmente senza grandi senza di colpa perchè è vacanza più o meno dappertutto e non c'era nessuno che faticava intensamente mentre io ero ancora nella prima fase del mio sonno.
Tanta stanchezza è per lo più determinata dalla giornata precedente, primo giorno di vero studio in 3 mesi coimbresi. Evidentemente non ero abituato.
Accadono cose strane. Ieri ho distrutto un ombrello in modo violento, saltandoci sopra ripetutamente. Non mi riconosco. E' colpa die cinesi. Maledetti cinesi. Io non compro MAI ombrelli.
Ora visto che qui la pioggia ricorre un po' come il giorno e la notte, ho dovuto cedere comprandone uno e devo ammettere che le prime ore mi sono anche trovato molto a mio agio. Che grande invenzione...
Poi la solita tempesta notturna e il mio ombrello si è letteralmente piegato in due. Maledetti cinesi.
Cosa succede a Coimbra? Poconiente direi, ecco la ragione profetica della scelta del titolo di questo blog.
Forse sto buttando via il mio tempo, sono ossessionato da questa considerazione. Dormo tanto, studio poco ed esco tanto. Il mio Erasmus si riassume essenzialmente in questo trinomio
Quando oggi mi sono svegliato, senza sensi di colpa, e aprendo la finbestra ho visto che era già buio mi sono reso conto che qualcosa forse non va.
La cosa che più mi lascia perplesso è che mentre qui il tempo sembra cristallizzarsi, quasi che i giorni ricominciassero ogni volta come quel film con Bill Murray, il mondo va avanti. E' già Dicembre, e fra una settimana sarò già a Milano a festeggiare il Natale. Soltanto pochi post fa scrivevo dalla mia lugubre residenza universitaria il mio primo resoconto.
Chissà cosa voleva dire la mia ex-prof di Italiano quando mi aveva detto "Non perderti..." . Forse aveva capito tutto, e questo soggiorno coimbrese sta materiaizzando quella sinistra profezia.
C'è di buono chr ho visto luoghi che forse mai più rivederò, come Cabo da Roca, il punto più a Ovest d'Europa. Il più vicino al "Nuovo Mondo"
Uno di quei posti da mozzare lettarlmente il fiato, quelli la cui immagine non svanirà mai dai tuoi ricordi.
Posti del genere ti fanno veramente sentire lontano. Fanno sentire lontano Milano, l'Italia persino Coimbra. Non vi è mai capitato di pensare in certi luoghi: " Ma se rimango qua, quanto tempo impiegheranno per trovarmi?" Tipo ai piedi di quella roccia che si vede nella foto.
Forse mi immaginavo l'Erasmus un po' come Cabo da Roca, lontano. Coimbra invece è vicina, molto più vicina di quanto le distanze facciano sembrare. O almeno coglie il peggio della distanza, i chilometri fisici che mi separano da tutto ciò che mi manca dell'Italia, e il peggio della vicinanza, sentirsi in Italia anche in Portogallo.
Ha ripreso a piovere, per l'ennesima volta. E' diventato quasi una sorta di rumore di fondo coimbrese.
Vado, stasera mi aspetta una cena per 13 persone in una cucina di circa 10 m/q.
Qualche idea? ( Matematici o Ingegneri civili cercasi...)
Jerome
5 Comments:
Ma ciao Jerome... che strano leggerti in questi tuoi passi di riflessione... mi spiace che stai vivendo così questi tuoi giorni di una ancora lunga trasferta: forse Erasmo, il mentore di L'appartamento spagnolo, ha un progetto su di te da cui dovresti trarre insegnamento... La mia chiave di lettura è che tu debba lasciarti andare, inebriarti di questi nove mesi, perchè poi non tornano più nel bene e nel male. Quando sarai a Milano in pianta stabile magari ti accorgerai che le catene della routine lombarda sono più pericolose delle giornate passate a dormire tanto, studiare poco e uscire tanto...
Magari scrivo così perchè un po' invidio il coraggio che hai dimostrato nel partire e lasciarci, probabilmente però se l'avessi avuto ora la penserei come te!
Ubriacati (non di birra, eheheh) di ogni respiro della vita portoghese, di quei luoghi che davvero mozzano il fiato e anche di quei cinesi che ti hanno costretto a comprare l'ombrello... fai tutto come se fosse la prima volta, ma soprattutto non perderti d'animo: fra poco sarai a casa... casa-dolce-casa... ma quando ci stai più di tre settimane sei sicuro che non diventerà CASA-CHEPPALLE-CASA?
Smile Jerome
a presto
Puffetta
Maledizione, i sensi di colpa li avverto già molto prima di partire Jerome, quindi, ti prego, non peggiorare la situazione.
In ogni caso sottoscrivo il discorso di puffetta, quantomeno per auto-incoraggiamento, auto-giustificazione, auto-convincimento, auto-assolvimento preventivo insomma...
Le tue parole mi fanno così paura perchè, nel tuo modo di vedere le cose, riconosco ancora una volta buona parte delle mie "ansie da prestazione", delle mie paranoie, dei miei complessi spesso probabilmente ingiustificati e inutili. Tutto qui.
Per favore smettila di farmi terrorismo psicologico a distanza.
Baci e abbracci diffusi
Benni
He he he..Benni, hai dannatamente ragione, mi sono completamente dimenticato di te nello scrivere questo post.
Ma forse sono stato frainteso, mi rispiego.
Sfido chiunque a dire che l'Erasmus, chiunque sia, ovunque vada, sia una brutta esperienza. Questo è un dato assoluto per il quale metterei la mano sul fuoco su chiunque, dovunque.
Quello che vado ripetendo da giorni e giorni è che ogni persona che parte ha una propria storia, proprie motivazioni che l'hanno convinto a partire, proprie cose che ha lasciato.
E' un Erasmus molto diverso quello di chi è partito perchè vuole scappare dalla propria realtà, non ne vuole sapere per un anno, da chi, pur lontano, conserva parte dei propri penseri ancora in Italia.
Ognuno vivrà l'Erasmus in un modo diverso e soprattutto, come recita il mio motto, non c'è UN Erasmus ma MILLE Erasmus, ognuno deve solo scegliere quale gli calza di più.
Per cui vai tranzolla Benni, te lo dice una persona che era partita molto prevenuta sull'Erasmus, questa esperienza non può non piacerti, nella peggiore delle ipotesi non ti dà tutto quello che avresti voluto, ma anche questo dipende dalle aspettative con cui parti.
Forse le mie erano troppo alte, chi lo sa.
Puffetta questo discorso è anche per te, non immaginatemi malinconico in quel di Coimbra perchè sarebbe veramente poco verosimile.
I pochi fortunati, finora una soltanto, che hanno potuto testare la vita qua forse possono meglio capire il mio discorso. Perciò non vi resta che venirmi a trovare, puzzoni.
La seconda parte di questo discorso, con scoop annesso, fra qualche settimana.
Jerome
puzzone, stai pur certo che quando meno te l'immagini, capiteremo lì come fastidiose cavallette... e tu dovrai sopportarci a tutti i costi, eheheheh!!!!
Qualche settimana? la seconda parte tra 5 giorni!!!! Ti si sta aspettando a braccia aperte. Se ti può sollevare qui in Italia chi studia poco c'è sempre :-D e per di più dorme anche poco!
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