meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

martedì, ottobre 24, 2006

Primi bilanci

No, questa volta non potete farcela. Non potete davvero immaginare dove sono ora. Giuro che chi riesce ad indovinarlo vince una notizia veramente bomba, un segreto di cui solo io e altri depositari siamo a conoscenza.

Sono serio, a chi indovina verrà rivelato questo segreto.

Quello che vi posso dire è che c’è una grande quantità di gente che parla in tutte le lingue.

Ma andiamo con ordine. Una settimana è trascorsa dalle ultime gnus, e una settimana qui….dura esattamente sette giorni come in tutto il resto del mondo.

Non saprei dire se qui il tempo passa più in fretta o più lentamente, credo che teoricamente dovrebbe passare più lentamente ma qui tutti fanno del proprio meglio per tenersi occupati, un modo per non pensare credo.

Senza tediarvi con le mie vicissitudini Erasmus eccessivamente non posso non comunicarvi il fatto della settimana: Jerome è ufficialmente il campione di Sangria di Coimbra.

Da buon ex-astemio ho scoperto che con la sangria posso dare il meglio di me, ho iniziato una competizione con il buon Vincent, franco-portoghese-brasiliano, ed è stata una lotta all’ultimo sangue. Lui ha chiuso a 14, ma se n’è andato via prima, con il sospetto nostro che stesse per rigettare anche l’anima. Jerome invece alla 14esima era ancora in splendida forma, ricordo perfettamente con chi e come sono tornato a casa.

Da Milano mi si chiede continuamente notizia dei due veri eroi di Coimbra, Zhou Fu e Fu(Peng), i due immancabili cinesi. Ogni settimana ne scopro un risvolto sempre nuovo. Zhou Fu in particolare si sta imponendo, quando i cinesi partono non li ferma nessuno.

Vi racconto questa storia stupida, ma che rende perfettamente l’idea del loro approccio. Una sera ci si era dati appuntamento per le 8,30 per mangiare in una mensa e Zhou Fu esordisce con un messaggio, in portoghese naturalmente:

ZF “8.30 è troppo tardi, facciamo 8. Chiama Fu (Peng) e diglielo”

Allora va bene che Jerome è uno paziente, e perciò avverte anche Fu con il quale non condivide nessun idioma, però spostare l’orario voleva avvertire di nuovo tutti.

JER: “ Ho avvertito Fu, gli va bene 8.30, ci vediamo per quell’ora. 8 è troppo presto

Trascorrono 10 minuti e ancora un messaggio

ZF: “ Ho parlato io con Fu, l’ho convinto a venire per le 8. Andiamo tutti alle 8!”

Jerome sta per perdere la pazienza

J: “ Zhou Fu, non è possibile, è tardi e dovrei avvertire tutti!”

5 secondi dopo

ZF: “ No è tardi andare alle 8.30, facciamo alle 8!”

Miiiiiiiiiiiiiiiiiii Zhou fu! Insomma mi faccio prendere un po’ dal panico e attendo qualche minuto.

Giammai!

Partono le chiamate, una poi due, alla terza rispondo e supplico Zhou Fu di attendere le 8.

Alla fine ce l’ho fatta ma auguro a chiunque di discutere al telefono in portoghese con un cinese. Impagabile.

Sono stufo di resocontarvi, vi suggerisco allora la lista delle cose che ho notato finora in Portogallo
- Le macchine si fermano SEMPRE sulle strisce, piuttosto consumano tutti i pneumatici fino ai cerchioni, ma frenano. E’ una questione culturale, se però provi ad attraversare fuori accelerano, ho il sospetto che cerchino davvero di prenderti
- Qui viene prodotta una carta igienica nera. Lo spot era “ La carta più sexy di tutte”. E’ davvero necessario spiegare l’idiozia di questa cosa?
- Perché si dice andaree alla portoghese quando vai in autobus senza biglietto? Qui costa tantissimo ( 1,50€) e sei obbligato a farlo quando sali in vettura. Mah…
- I bancomat erogano solo banconote di piccolo taglio, dai 5 ai 20 euro. L’altro giorno, prelevando per ritirare i soldi dell’affitto, mi sembrava di essere uno spacciatore. Credo che per i prelievi oltre i 300 euro, esca di persona un individuo dalla banca con una valigetta in pelle di coccodrillo.

Le prossime me le tengo per i prossimi non – resoconti, ho parecchio tempo.

Ogni tanto mi manca un po’ Milano. Mi manca fare quello che facevo con passione, che poi è quello che uno insegue per tutta la vita. Mi mancano le cose “grandi” in tutti i sensi. I grandi discorsi, i “pensieri lunghi” se la citazione non mi inganna, il mondo vero. Qui il tempo trascorre piacevolmente ma come può trascorrere piacevolmente durante una vacanza, in modo del tutto spensierato.

Ho due dubbi amletici. Il primo è se questo bizzarrio desiderio di “mondo serio” è determinato dal fatto che la mia testa non è ancora completamente Erasmus o se sono diventato davvero grande, e l’Erasmus è già qualcosa che reputo di una fase che ho già superato pur non avendola mai vissuta.

L’altro dubbio che mi ossessiona da giorni è: “ Quando rovescerò il mio vassoio in mensa?”. In nove mesi prima o poi succederà, magari quando starò trasportando 5 ciotole di zuppa, magari rovescerò tutto addosso ad un professore, magari succederà nel momento di maggior affollamento, e tutti rideranno di me.

Ho questa malattia. Pensare alle prime volte prima che queste accadano. Mi accade di pensare quando conoscono una persona, specialmente una ragazza, quale sarà la prima occasione per la quale litigherò con lei? Quale sarà la causa scatenante?

Sono malato? Forse, ma questa confusione assordante mi impedisce di scrivere.

Ora devo andare, mi stanno chiamando.

Allora, dove sono?

Jerome

5 Comments:

Blogger Compagno di pranzi e cene said...

Avrei detto sul water...ma l'indizio delle persone con diverse lingue mi allontana, anche perchè mi turberebbe un pochino.
Quindi ora l'unico astemio resto io....per quando vengo a trovarti fammi trovare una cassa di coca cola perchè io non cedo all'alcol :-D
Per quanto riguarda il detto "fare il portoghese" lo avevo sentito una volta in tv o letto non ricordo ma deriva dal fatto che qualche secolo fa (non ricordo quale) l'ambasciata portoghese a roma aveva indetto una festa o uno spettacolo in un teatro ma non aveva stampato i biglietti. Nel teatro poteva entrare chiunque si presentasse all'ingresso ma con la clausola di essere "portoghese".
Sulla carta igienica nera...così non si vede la sgommata di cacca dopo la pulita :-D
Tornando al luogo dove sei stato a scrivere..niente da fare...mi viene in mente solo il water :-D

2:29 PM  
Blogger SOYUZ1968 said...

Beh in una settimana nel contesto che hai la fortuna di vivere vale certamente molti mesi trascorsi nell'abitudinarietà milanese.

I Cinesi sono come i gatti, fanno sempre di testa loro: fanno finta di contrattare, rispondono affermativamente ma poi decidono loro. Un'ottima scuola di vita la frequentazione della cultura sinica.

Mmmhhh in due anni di mensa al lavoro ho rovesciato a terra il vassoio una sola volta: nessuno ha riso, si sono semplicemente spaventati.

In un anno di naja, invece, il vassoio della mensa è sempre stato saldamente tra le mie mani.

9:26 PM  
Blogger Benni said...

Maledetta caccola! maledetta caccola e ancora maledetta caccola! non mi sono ancora ripresa...

10:13 PM  
Blogger Benni said...

ah! a proposito della mensa...ti ricordi quando postulavamo i tuoi primi giorni solitari in mezzo ad una mensa piena di sconosciuti, col tuo caffè (schifoso...) in mano e la testa rivolta verso il basso in preda ad una crisi di panico- pianto?!?
non mi sembra sia andata proprio così alla fine!

10:16 PM  
Blogger Benni said...

ah bis! a proposito dei dubbi amletici...mi stai facendo venire l'angoscia pre-erasmus! secondo me le mie improvvise crisi mistiche rispetto ad una partenza che aspettavo da così tanto tempo sono tutte colpa tua!
ripeto...maledetta caccola!

10:17 PM  

Posta un commento

<< Home