meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

mercoledì, novembre 23, 2005

Argentina dreaming

Oggi ho realizzato finalmente che nella mia vita precedente ho vissuto in Argentina.

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Chissà chi ero. Visto che sono dell'85 potrei essere stato un prigioniero politico morto di stenti in una cella della periferia di Buenos Aires.

Forse ero un autista di autobus alla Robert de Niro in Bronx, saggio e chiuso in se stesso.

Forse ero uno di quei barbieri che passano 40 anni a fare le stesse identiche cose ogni giorno e ripetono interminabilmente agli stessi clienti di quella volta in cui a tagliarsi i capelli da lui è venuta quella persona importante.

Forse ero un torturatore, morto suicida a dittatura finita divorato dai sensi di colpa.

Qualcosa mi unisce a quella terra lontana. Non vi è mai successa la stessa cosa?

Inoltre non può essere un caso che

1) L'inter ha una sfilza interminabile di argentini in squadra ( + altri che per fortuna se ne sono andati in fretta vedi Cuper,Vivas, Batistuta e Crespo)
2) Per diverse settimane ho ascoltato a ripetizione Don't Cry for me Argentina, nella versione cantata da Joan Beaz
3) Sono stato ossessionato per parecchio tempo con la Patagonia senza nemmeno sapere che fosse in Argentina

Oggi ascoltavo da una ragazza argentina i suoi racconti su questa terra, la sua storia, le migrazioni, i popoli, la sua triste situazione attuale e il suo passato bagnato si sangue.
Sono rimasto affascinato come un bambino, ma anche attonito solo come lo può essere un adulto quando è in grado di capire certe dinamiche politico-economiche.

Io sono il più viziato di tutti gli ex-bambini occidentali. Lo premetto così potete essere sicuri che quello che dico è sincero. Mi sto sempre più convincendo che quello che tutti noi abbiamo imparato a definire Mondo in realtà è una fetta piccola e insignificante del nostro pianeta.

Visto che metà di voi hanno già bollato tutto questo come banalità mi rivolgo all'altra metà( se poi voialtri volete rimanere ben venga:)).

Quello che voglio dire è che in troppi pensiamo che il mondo occidentale sia IL mondo. Che siano normali tante cose. Che l'anormalità sia dovunque non c'è quello che c'è da noi e che la nostra vita, di noi italiani ed europei, sia la normalità. Certo, penserete, se uno vive tutta la vita in un certo modo per forza lo interiorizza come normale.

E invece no. Perchè se uno è in grado di rendersi conto della povertà e delle disuguaglianze del mondo ha il dovere secondo me di ricostruire da zero i suoi punti di riferimento.

Non sono gli altri ad essere poveri, siamo noi i ricchi, a non essere la normalità. Avere da mangiare, vivere in un paese in cui c'è libertà di espressione, potere professare liberamente il proprio credo, lavorare con delle tutele questo non è normale. La pastasciutta, l'acqua minerale, il calcio sono tutti privilegi.


Ok anche l'altra metà mi sta abbandonando convinta dalla prima.

Ponetevi almeno questa domanda allora. Con che coraggio possiamo definire normale un tenore di vita che solo un decimo dei paesi del globo può permettersi?

Tutto qua.

Jerome

P. S se mi finanziate un viaggio in Argentina prometto che non vi tedio più con questi discorsi e parlerò solo di calcio, cinema e Berlusconi

12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Facciamo che te lo fai finanziare dal nostro amatissimo bar il viaggio in Argentina, tanto larghi di manica come sono...

Piuttosto forse è il caso di cambiare lo sfondo, non so se è la stanchezza, ma confondo le macchie con le parole!

Effettivamente, come argomento, potrebbe rientrare nelle categorie: populismo, banalità, seghe mentali,..., ma io la penso esattamente come te. Quando vedo alcune immagini è come se prendessi un pugno nello stomaco per quanto sono impressionanti, lo stesso quando ascolto le esperienze vissute anche da coetanei in situazioni di disagio sociale... mi sento ancora più piccola di quanto non lo sia già, visto che sono una puffa...

Ah se il bar finanzia, mi associo volentieri...

p.s.: hai visto che ho scritto?!

12:07 AM  
Blogger Jerome said...

Grazie per il sostegno, male che vada se mi finanziano un solo posto ti porto come bagaglio a mano, tanto sei una puffa.

Lo sfondo non si tocca, è stato il risultato di una selezione senza precedenti.

Jerome

12:33 AM  
Blogger Johnny said...

Concordo pienamente con quanto hai scritto. Credo che in tanti si rendano conto di come stanno le cose, solo che e' piu' comodo far finta di niente. Ad esempio, prova a chiedere a una persona qualsiasi quale e' la prima cosa che gli viene in mente pensando al Brasile, secondo me le risposte saranno: carnevale, Rio de Janeiro, spiagge e roba simile; prova a contare quante persone ti risponderanno favelas, bidonville, poverta'.
Non e' che voglia passare per la parte del santarello, capita spesso anche a me di dimenticarmene e lamentarmi perche' non posso ottenere cose inutili.

PS se proprio vi avanza in posto pagato magari un girettino in Argentina...

8:59 AM  
Anonymous Anonimo said...

per i finanziamenti, non credo che ci siano problemi, basta che tu dica a Moratti che vuoi andare a visionare una quarantina di bidoni, lui ti strapaga.

concordo con quasi tutto quel che dici e mi stupisco, ogni volta che ti leggo, che un ragazzo della tua età (e diessino-margheritiano) faccia dei discorsi tanto intelligenti. continua così.

dissento solo su Cuper, che per me era un gran bell'allenatore (guarda cosa ha fatto con qualla squadra di beduini del Mallorca). e nella vita precedente, magari, sei stato Carlos Gardel, uno dei più famosi cantanti di tango (cito Guccini: tango, tangis, tetigi, tactum, tangere) della storia. nello zaino del Che, in Bolivia, pare abbiano ritrovato una sua biografia

10:24 AM  
Anonymous Anonimo said...

o forse nella vita precedente eri il che. ho dei parenti in argentina. il viaggio non te lo finanziano perché non navigano nell'oro ma magari ti ospitano a buenos aires. ti do il numero di telefono e tu dici "buon giorno, sono uno che non ha mai conosciuto federica, la vostra parente in italia, però leggo il suo blog e lei legge il mio". vedrai che ti spalancano le porte.

11:27 AM  
Anonymous Anonimo said...

Forse nella tua vita precedente eri sempre tu...
Perciò questa sarebbe la tua SECONDA occasione per trasformare quello che hai sognato nella prima vita in realtà!

P.S: "La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare." Alessandro Baricco

Non sono bravo con le parole... lui sì
Ciao

6:07 PM  
Blogger Compagno di pranzi e cene said...

Direi che non può mancare anche un mio commento.
Condivido pienamente tutto quello che hai detto, compreso il fatto che sono banalità, ma le banalità sono quasi sempre cose importanti di cui non ci si dovrebbe dimenticare prima di pensare a cose meno banali.
(dato che è un pensiero un pò contorto di delucido sul fatto che lo devi leggere come complimento).
Non posso non concordare con te, tantopiù che, penso me ne darai atto, sono uno che si sa accontentare, che non pretende di avere sempre di più (x rimanere in esempi banali: uscite serali, vacanze etc etc...)

6:36 PM  
Blogger Jerome said...

Devo rispondere un po' a tutti.

Lo faccio in modo molto "Gheddaun" internettiano, gli ortaggi lanciatemeli alla fine please.

@Johnny. E' più o meno la stessa cosa che è successa a me quando ho chiesto a quella ragazza dell'Argentina. Credevo di sapere un po'. Sappiamo poco. Anzi non sappiamo niente.

@Chiara Jolie. Cuper ci ha portato vicino è vero. Ma Cuper ha mandato via Ronaldo, un giocatore che ti faceva davvero sognare. E te lo dice uno che il giorno del suo addio è stato imortalato su un giornale in mezzo alla folla inferocita che lo insultava mentre scappava da via Durini. Il tempo mi ha fatto capire tante cose...

@ Featheryca. "buon giorno, sono uno che non ha mai conosciuto federica, la vostra parente in italia, però leggo il suo blog e lei legge il mio" :D mi ha fatto morire. Se però mi chiedono che cos'è un blog rischio seriamente di andare in panico.

@Furio. Sei ufficialmente accreditato come compagno di viaggio nel tour argentino. Ricordati il saccoapelo, la giacca a vento per la Patagonia e la Settimana Enigmistica.

@Compagno Trotsky: E' indubbiamente vero, accontentarsi però non è sempre e solo qualcosa di buono. Perchè il non accontentarsi ci spinge spesso a rimetterci in discussione, a cambiare e spesso anche a migliorare. Se tuttavia il non accontentarsi è fine a se stesso, e penso che ci stiamo riferendo alle stesse cose, allora molto meglio, come si dice qui, stare schisci.

A scanso di equivoci non sono,ancora, margheritino, tuccio o come si dice
( Compagno Lenin alla prima battuta sei espulso dal blog a tempo indeterminato)

Jerome

7:21 PM  
Blogger Compagno di pranzi e cene said...

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8:57 PM  
Blogger Compagno di pranzi e cene said...

Ma non sarò mica io compagno Lenin spero?????

9:04 PM  
Blogger Jerome said...

Mettiamola in stile Cluedo/ Agata Christie.

Questi sono i sospettati: Jerome, Puffetta, Chiara Jolie, Featheryca, Johnny, Furio e Compagno di Merende.

In un'intercettazione il colpevole viene soprannominato Compagno Lenin. Tu su chi di quelli di prima scommetteresti?

Jerome

9:26 PM  
Blogger Compagno di pranzi e cene said...

Mah...Compagno Lenin chiama Margherituccio Jerome...compagno Lenin chiama Margherituccio Jerome...

9:33 PM  

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