meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

giovedì, ottobre 25, 2007

La ricerca della felicità

Visto che si dice il peccato ma non il peccatore vi dico che sono felice ma non posso dirvi la ragione. Il perchè a dir la verità lo sanno davvero in pochissimi ed è meglio così.

Sono pervaso da un inguaribile ottimismo, la mia voglia di vivere oggi e ieri è pari quasi agli ultimi giorni di scuola liceale, quando si aprivano le porte delle vacanze.

La felicità è un sentimento scomodo, che si fatica a condividere per non ledere la sensibilità di chi per motivi di varia natura non è sulla stessa lunghezza d'onda. Perciò si esterna, si reprime,finchè essa stessa non cerca di nascosto qualche valvola di sfogo. Il giorno del mio primo e ultimo trenta sono uscito dall'aula dall'esame e mi sono messo ad urlare da solo pensando di fare gesto garbato a non mettermi di fronte a coloro che ancora attendevano di fare l'esame a gridare: " Ma vieniiiiiiiii! Ma chi sono! IL MIGLIORE!! ANDIAMOOOOOOOOOO!". Col senno di poi penso di aver dato una ragione in più a chi ancora non mi conosceva di continuare a farlo.

Perchè con gli amici è più facile esternare momenti depressivi, riflessioni sulla prossima fine del mondo, disperazioni esistenziali piuttosto che condividere un momento di grande gioia?

In altre parole perchè la tristezza è più contagiosa della felicità?

Se io sono felice e un amico è triste nella peggiore dell'ipotesi diventerò triste anch'io, ma la felicità non si trasmette così facilmente. Se sono triste e un amico arriva ostentando la propria gioia non solo non riesco ad essere contagiato dal suo buonumore, ma ne ho quasi invidia.

La spiegazione che mi sono dato è che le persone sono sempre meno felici. O almeno nella nostra società, nel nostro paese, in questo particolare momento storico, le persone sono mediamente tristi. Non so esattamente perchè, ho cercato spiegazioni diverse. Molto banalmente in primo luogo perchè la società che ci circonda impone modelli che in pochi sono in grado effettivamente di raggiungere, e ci sentiamo tutti insoddisfatti.
Chiedete a 30 persone che conoscete se sono soddisfatti di quello che stanno facendo. Se sono soddisfatti del proprio lavoro, della propria casa e più generalmente della propria vita. Per esperienza personale difficilmente non rimarrete delusi.
Mi è stato ripetutamente insegnato che la generazione precedente si accontentava più facilmente, e forse ne ha guadagnato in termini di felicità.

Beh se intervistate me oggi potete quantomeno alzare la media. Niente, NIENTE, può anche solo per un istante turbare questo breve ma intenso momento di gioia che custodisco dalle avversità. Nemmeno queste cose:

- L'inter non vincerà mai la Champions League, e si andrà avanti a dire tutta la vita che se non sappiamo vincere in Europa non siamo una squadra seria

- Il primo numero di Acido Politico non riesce ad essere distribuito. Dopo essersi frapposti i seguenti ostacoli:
Esami, Ritardi dalle vacanze, tempi lunghi nella consegna degli articoli, ritardi nelle correzioni, file non arrivati, permessi da approvare, finanziamenti bloccati per le dispute buoni vs cattivi, tipografie scandalose, condizioni metereologiche e scioperi della pubblica amministrazione.
...si attendono i seguenti:
Incendio doloso alla facoltà di scienze politiche, incidente in macchina trasportando le copie, voragine aperta sotto il banchetto con le copie, primo tornado su Milano ( l'ultimo registrato è del 1765), caduta del governo Prodi, caduta del governo tecnico, insurrezione armata guidata da Turigliatto e Ferrando, abolizione dell'Università e 18 politico a tutti.

- Dalle analisi del sangue risulta che ho la sindrome di Gilbert il che vale a dire che a meno che non cambi la normativa in materia non potrò accedere al concorso per diventare POMPIERE...per fortuna mi rimane l'Astronauta, la mia vera ambizione.

- Stilare la seguente playlist e ascoltarla per 4 ore di fila cercando invano di intristirmi

Eppure Sentire ( Elisa)
Mad World (Gary jules)
Ride ( The Cary Brothers)
Everything (Lifehouse)
Jealous guy (John Lennon)
Rainbow (Elisa)
By this River (Brian Eno)
How to save a life (Fray)
Principessa (Marco Masini)
Notte prima degli esami ( Antonello Venditti)
Everything I do (Brian Adams)
Consequence (The notwist)

e potrei andare avanti e impegnarmi ma mi fermo qui...

- Ho la crescente sensazione che le mie ambizioni non corrispondano alle mie reali abilità, un po' come cercare di attraversare l'oceano pacifico con un pedalò..

..ma forse questa cosa un po' mi intristisce davvero, ne riparleremo.

Anche no.

Baci e abbracci diffusi a tutti (che tutti sappiano che l'ho inventato io, per Diana!)

Jerome

2 Comments:

Blogger ... said...

Ciao Jerome,
sono passata di qui per caso, questo post mi ha colpito molto perché spesse volte anch'io mi sono soffermata a pensare a come sia raro trovare qualcuno che sappia essere felice della felicità altrui.
Tutti sanno metterti una mano sulla spalla e dirti una parola di conforto quando stai male ma pochi davvero sanno gioire con te dei tuoi successi.
Mi sono chiesta a lungo il perché.
Credo che alla base di tutto ci sia la poca empatia e a volte - purtroppo - anche l'invidia.
Non è che la felicità sia meno contagiosa, spesso si ha paura di essere felici se qualcuno è triste.
Io in questo periodo sono felice.
Cerco di non nasconderlo mai e di contagiare chi ho vicino con il mio entusiasmo. A volte ci riesco.
E a volte mi lascio contagiare dalla felicità altrui.
E poi che cos'è la felicita?
Penso che la domanda nasca da qui!
Non è tanto "accontentarsi" nel senso di limitare i propri desideri ma accontentarsi nel senso di godere di ciò che si è e ciò che si ha e ringraziando per questo perchè non c'è nulla di scontato!
Buona serata!

Luce

7:11 PM  
Blogger Jerome said...

Ciao luce,

scusa per i 50 giorni di ritardo, ho visto solo ora il messaggio.

Con parole diverse diciamo la stessa cosa.

Proprio in merito all'ultima frase, ed al sapersi "accontentare", quello che volevo dire è che forse la generazione prima di noi sapeva apprezzare meglio ciò che aveva, mente questa è costantemente protesa verso qualcosa che non può avere.

Il che non è di per se un male, ma apre un dibattito ulteriore

Jerome

4:07 PM  

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