meno sappiamo e piu' lunghe sono le nostre Spiegazioni

sabato, maggio 27, 2006

Cronache scrutinatorie( Parte 1)

Assolvo al mio dovere di cittadino, faccio lo scrutatore.

Meglio, cerco di guadagnarmi 4 soldi per le vacanze, faccio lo scrutatore.

L'attività di scrutinamento offre a mio avviso uno spaccato più o meno fedele della società, o almeno di una parte significativa di essa. Lo scrutinamento coinvolge persone di ceto medio, giovani, adulti e anziani, indipendentemente dal sesso.

Anzitutto la composizione. Si tratta di un elemento molto più importante di quello che sembra perchè saranno le persone con le quali dovrai passare interminabili momenti uno affianco all'altro, senza sapere più di cosa parlare.

Le figure chiave sono il Presidente, il segretario e gli scrutatori.

IL PRESIDENTE

Il presidente è più spesso un uomo, sempre rispecchiando fedelemente la società, spazia dai 30 ai 60 con un picco attorno ai 50. Il più delle volte svolgono lavori dipendenti, e godono dei 3 giorni per poter dare ordini e osservare gli altri che lavorano. Il più delle volte,se sono nuovi, sono dei completi imbecilli, nel senso che hanno letto 313 volte il manuale della giovane marmotta/presidente ignorando quello che è l'elemento base dell'attività scrutinatoria: é impossibile seguire le regole. Esse sono per lo più bizzarre e contradditoria, impongono vidimazioni su porte, banchi scatoloni, matite. Richiedono la presenza di più persone per montare una scatola o affiggere un pezzo di carta 20 x 10. L'attività di presidente impone perciò un'elasticità non indifferente, ovvero saper distinguere le procedure dalle regole. I più navigati hanno rispettato le regole la prima volta, poi dopo aver visto l'andazzo vanno progressivamente più sciolti. Sanno tanto per cominciare che qualcosa di non previsto dal manuale accade per forza e che perciò è essenziale andare oltre il Codice. Esiste perciò una prima discriminante sul trascorrere sereno dei giorni successivi: la prima volta. Se per lui è la prima volta rassegnatevi ad una scrupolosità al limite del delirio autistico. Riconteggi multipli delle schede, firme leggibili e blabla oggetto delle derisioni dei più esperti compagni di scrutinamento. Si può dire tuttavia che la (in)capacità del presidente è strettamente collegata ad un'altra figura chiave: il segretario

IL SEGRETARIO

Il segretario è un po' il Veron dello scrutinaggio. Se funziona bene fa funzionare tutti, se non funziona non funziona nessuno. Grazie a Dio solitamente il segretario è nominato, perciò si può sperare nel fatto che il presidente scelga una figura minimamente competente a districarsi in foglie, foglietti, verbali, firme, controfirme ecc. Come Veron non puoi in alcun modo contestare il suo operato dal momento che vive in un mondo tutto suo, lo osservi lavorare e ti fidi ciecamente del suo operato. Se il segretario è un cretino, uccidetevi. E' meno doloroso e frustrante di quello che sopporterete a urne chiuse, alle 15 di Lunedì. In quel momento, con 800 schede da conteggiare e verbali anche da 1000 pagine (li ho visti oggi, giuro) l'unica cosa che vorrete è qualcuno in grado di gestire la situazione. Se egli se ne uscirà dicendo "E ora?", la situazione sarà più che drammatica e rimpiangerete di non aver scelto la via del suicidio.

GLI SCRUTINATORI

Sono spesso i più giovani, lo fanno per guadagnarsi quattro soldi e svolgono ottimamente qualsiasi ordine. Si dividono in due macrocatoegorie: i novizi, e i navigati frustrati.

I novizi non sanno fare nulla, ma imparano in fretta. Aspettano ordini ed eseguono. Non fanno storie, non ostacolano. Er meio der meio praticamente

I navigati sanno cosa fare, il che facilita sicuramente le attività ma soffrono di un ansia incontrollabile di far vedere che sanno autonomamente cosa devono fare. Se poi hanno davanti segretari o presidenti inesperti è la fine, se li mangiano vivi. Si muovono con la disinvoltura di chi conosce a memoria il manuale in quattordici lingue ma anche di chi " Orpo....ne ho viste di tutti i colori...". Insomma praticamente ne hanno viste più di te, anche se tu le hai viste tutte. Qualsiasi situazione, loro la conoscono già. La cosa più divertente è che nonostante la competenza accumulata mai trovano il coraggio di diventare presidenti, perchè questo li metterebbe nuovamente nella condizione di chi affronta situazioni nuove. ARGH! Quindi rimangono navigati sì, ma frustrati.

27/05/2006

Per un attimo ci ho creduto. Credo fossero le 17.43. In quel momento mi sono detto " Dai Jerome, che forse stavolta va tutto bene". Che ingenuo, tralaltro quello che è successo oggi è stata più che una sfiga cointingente un degnero a livello cittadino.

Dopo aver timbrato e firmato 890 schede qualcuno pare si sia accorto che le schede erano state stampate male, mancava Rifondazione. In tutta la zona3 di MilanoAlle 18 se ne sono accorti. PANICO.
Roba da non credere, soprattutto quando per ordine del vigile sono dovuto andare IO seggio per seggio a comunicare che le 900 schede che avevano appena timbrato e firmato erano da buttare.

La prima fase è stata quella dll'incredulità, meglio comprensibile come " E tu chiccazzosei?"

Superati i convenevoli di presentazione c'è stata la fase 2, le presa di coscienza da parte di tutti del lavoro inutile, nonchè della mole di lavoro l'indomani mattina con l'arrivo delle nuove schede...

Mai sentite tante bestemmie tutte insieme, penso che alle porte dle Paradiso mi lasceranno fuori solo per il fatto di non aver averli interrotti per tempo.

Pazzesco!

Domani si profila una lunga, luuuuuuunga giornata. Vi aggiornerò...

Jerome

martedì, maggio 23, 2006

Non perderti....

Prima o poi doveva succedere, ho aspettato che mi si dicesse questa frase, oggi, per ricominciare a scrivere...

Sono successe talmente tante cose durante la mia assenza che il solo ripercorrerle una per una mi fa passare la voglia di scrivere. Ho capito, un po' confusamente a dir la verità, che anche le cose più importanti e solide a 21 anni possono ancora essere rimesse in discussione.

Per esempio parlare di politica comincia a disgustarmi, almeno qui sul blog. C'è stato un sovraccarico tale che quasi mi nausea, cercherò di parlare d'altro e, se non avrò idee, non scriverò proprio.

Paradossalmente proprio nel momento in cui sono tornato solo non mi sono mai sentito così circondato da persone a impegnato in cose di cui non mi rendo nemmeno conto.

Partirò a Settembre per Coimbra, 9 mesi. Nove mesi. Settembre-Maggio lontano da tutto e da tutti, e la cosa mi lascia indifferente. Aspetto con ansia il momento della presa di coscienza, magari durante una lezione in università, mangiando un panino al bar o aspettando l'autobus. Ma non succede ancora.

Ho creduto a lungo, e forse a torto, che avere le idee chiare nella vita forse il cammino giusto da percorrere. Avere la testa a posto, agire con razionalità, prendere sempre la migliore delle decisioni possibili. Mi accorgo progressivamente del contrario; la vita (siete autorizzati ad andarvene prima di questa fantastica massima) somiglia sempre di più ad una bevanda che può essere sorseggiata così com'è e risultare comunque gradevole, ma se mescolata in continuazione risulta molto più gustosa. Bisogna continuare a mescolare, mescolare, mescolare.

E' vero; ci sono dei momenti in cui si sente il desiderio di qualche punto di riferimento, di qualcosa su cui poter contare sempre. Accade anche nelle relazioni, non è routine tornare a casa e poter contare sul conforto di una persona, avere la certezza di ricevere una telefonata, sempre a quell'ora.

Non è però questo il momento per me, non c'è nulla di male nel poter contare sulla confusione, nell'aspettare senza riporre troppa speranza in quello che essa ti offrirà. E' un modo come un altro di rimettersi sempre in discussione e forse anche di scoprire sfumature nascoste che la vita può offrirci.

Ci sono, e ci saranno, periodi della vita in cui questa scelta non sarà più possibile. Impegni e responsabilità prima o poi si fanno sempre più vincolanti. Ma non ora, ora sono solo degli alibi per non fare ciò che segretamente vorremmo.

" Non perderti" mi ha detto la mia ex prof di Italiano quando ha saputo del mio soggiorno prolungato a Coimbra il prossimo anno e del mio tempo speso in università con il giornale.
E se mi perdo per un po', che male c'è? Ho realizzato solo ora che vivo nei confronti della vita quella fase dell'amore che necessità di trasporto e irrazionalità, che impone di non farsi delle domande lasciandosi come dondolare da quello che succede.

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Jerome